Recenqualcosa di "Voto di Devozione e Rovina" di Aleandra Rei
- Naia Sterne

- 12 set
- Tempo di lettura: 5 min

Selfpublishing
Vol 2 di 3
Pagine: 261
Per prima cosa, come tradizione ormai impone, ho preso in mano il mio mazzo di tarocchi. Stavolta volevo sapere quale Arcano mi avrebbe guidata in questa nuova lettura. La carta che è uscita? La Papessa. Inevitabile, direi, visto che la protagonista assoluta di questo volume è proprio Lena. Le carte non sbagliano mai, e il richiamo era chiaro: questa volta avrei dovuto guardare il mondo attraverso gli occhi di chi incarna la saggezza, ma anche la solitudine del dovere.
Con Voto di Devozione e Rovina Alexandra Rei ci porta nel 1482, in un medioevo alternativo intriso di magia, divinità e battaglie che non appartengono soltanto al piano mondano. Lena Ferrante, una ragazza semplice e mite, viene strappata alla quotidianità della campagna e condotta a Saint Denis per adempiere a un destino che non ha scelto. Non solo dovrà sposare Gabriel Velmont, erede della casata e Arcano dell’Imperatore, ma scoprirà anche di essere la Papessa, colei che incarna il potere spirituale scelto dagli dei e destinata a guidare le sorti della prossima guerra sacra. Insomma: da un giorno all’altro passa dal mungere le capre a dover fronteggiare i Cavalieri dell’Apocalisse. Avete presente quando pensate che il vostro problema più grande sia il raccolto che non cresce o il vicino che vi ruba le galline? Ecco, Lena senza dubbio, vorrebbe questi, di problemi.
E qui arriva il bello: Lena e Gabriel non sono la classica coppia predestinata che si innamora al primo sguardo, come dovrebbe essere fra Imperatore e Papessa, qui si tratta di due persone che preferirebbero farsi una passeggiata sul rogo piuttosto che cenare insieme. Gabriel, appare inizialmente come una figura distante e impenetrabile. È un personaggio tormentato, quasi tragico, che vive il proprio destino come una condanna. Quando i motivi della sua freddezza si rivelano e la sua complessità emerge, ti fa pensare: "va beh dai, allora non lo strangolo." Le sue scelte non nascono dall’indifferenza, ma da un peso interiore che lentamente viene svelato.
Tra battibecchi, silenzi e doveri divini, l’alchimia cresce. Lenta, dolorosa, ma proprio per questo più soddisfacente. Alexandra è brava a non forzare nulla: ci lascia assaporare la faticosa e tormentata crescita di questo rapporto, che risulta autentico e credibile. Riusciranno a trasformare un’unione nata come obbligo in qualcosa di diverso? È possibile imparare a fidarsi quando il cuore ha più ferite che speranze? O quando fatichi a comprendere quali siano tuoi sentimenti e non quelli dei fantasmi delle tu vite passate?
"Da come lo descrivi, sembra più una maledizione"
Emanuelle gonfia le guance, come indispettita. "Tu non capisci proprio. Quanto profondo puà essere un
amore che sopravvive alla morte e fa in modo di ritrovasi sempre?"
Quello che più colpisce è il percorso della protagonista. Lena non è l’eroina classica, già pronta, già consapevole del proprio ruolo: è una giovane che non sa leggere né scrivere, che affronta l’addestramento con paura e fatica, e che spesso vorrebbe solo tornare a una vita normale. Proprio questa sua fragilità la rende credibile e vicina al lettore: nonostante i dubbi e le cadute, riesce sempre a rialzarsi e a crescere. Il suo desiderio di libertà, il legame con la sorella Alma e la volontà di restare fedele a se stessa diventano i veri motori della narrazione.
Il romanzo mette in scena anche un ampio ventaglio di personaggi secondari, ciascuno con un ruolo ben preciso. Alma, la sorella di Lena, porta con sé tutta la forza di un legame indissolubile; Sasha, la madre dei Velmont e Arcano della Forza, incarna quella severità che nasconde affetto e visione. Ognuno contribuisce a farci percepire che questa non è solo la storia di due ragazzi legati dal destino, ma di un intero mondo che si muove intorno a loro.
Il worldbuilding resta uno dei punti di forza dell’autrice. Gli Arcani, incarnazioni viventi dei tarocchi maggiori, danno vita a un sistema magico originale e suggestivo, che intreccia spiritualità, guerra e mito. L'immaginario di Alexandra non è soltanto una cornice storica, ma un mondo alternativo, ricco di riferimenti, creature, divinità e conflitti. Tra vampiri, cavalieri e poteri antichi, il romanzo riesce a sorprendere con colpi di scena e scenari sempre nuovi. E le suocere – pardon, le Arcanum della Forza – non si limitano a criticare la minestra, ma ti addestrano a colpi di spada. Che poi uno quasi quasi rivaluta la suocera reale. Vampiri, fae, sanguemisto e divinità si intrecciano in un tessuto narrativo che non lascia spazio alla banalità e permette di riflettere. Certo, l’universo è vasto e complesso, ma l’autrice riesce a guidarci senza mai sommergerci con spiegazioni inutili: tutto emerge attraverso le azioni, i dialoghi, i conflitti.
E poi ci sono i temi: il destino che sembra già scritto, l’amore che lotta contro il dovere, la paura di non essere abbastanza, la fatica di crescere in fretta. Lena rappresenta ognuno di noi quando ci troviamo davanti a scelte troppo grandi, ma con la forza – e la testardaggine – di non arrenderci. Gabriel, invece, ci ricorda che dietro la corazza più dura può nascondersi un cuore che ha paura di soffrire ancora. La riflessione sulla paura del diverso e il pregiudizio nei confronti di qualcosa che non si conosce e che per semplicità si teme e si cerca di estirpare senza alcuna analisi approfondita.
"Ma non sei solo, adesso."
"Non voglio che se ne occupi qualcuno come la tua amica bionda,
finirebbe per sterminare anche persone come Gwendoline, la vecchia
bacucca che mi ha aiutato."
Rimango sorpresa dalle parole del giovane ladruncolo:
"Sono sicura che diventerai un grande Arcano."
Tra addestramenti, battaglie e segreti che vengono lentamente alla luce, è un romanzo che sa tenere incollati alle pagine. È molto più di un semplice fantasy romantico: è un racconto di crescita, di scelte difficili e di identità. È la storia di una ragazza che si trova schiacciata tra il peso del destino e il desiderio di vivere come una persona qualunque, e di un uomo che deve imparare ad accettare la possibilità di amare nonostante il dolore. Una storia che parla di legami, di coraggio e di scelte impossibili.
Riusciranno gli Arcani a fermare i Cavalieri dell’Apocalisse? O il passato, con i suoi segreti, sarà l’ostacolo più grande da superare?
Una lettura che consiglio a chi ama i fantasy dal respiro epico, a chi cerca una storia d’amore che cresce piano tra mille difficoltà, e a chi vuole immergersi in un universo dove i tarocchi non predicono soltanto il futuro, ma lo creano.
E sì, Alexandra, anche questa volta ci lasci con quella voglia di avere subito il volume successivo tra le mani. Perché, se c’è una cosa che gli Arcani ci insegnano, è che il destino non aspetta.

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