Mini Intervista a Debora Parisi
- Naia Sterne

- 1 mag
- Tempo di lettura: 6 min

Debora Parisi adora le storie fantastiche e folkloristiche fin da bambina, ama i gatti e impazzisce per qualsiasi cosa assomigli a un drago. Fuori dal grigiore del suo lavoro, nelle notti oscure, caccia leggende, fiabe e mitologie.
Ha pubblicato diversi racconti e romanzi brevi con realtà come NPS Edizioni, Mezzelane Casa Editrice, Fanucci, Historica Edizioni, LetterauraHorror.it, Delos Digital, Winter Edizioni, Scheletri Ebooks, Racconti Dal Profondo e Parossismo – Dark Zine.
-PRIMA PARTE INTERVISTA 31/10/'24-
In Casa Sterne abbiamo parlato de "L'odore del male",
una storia molto particolare, come ti è nata l'idea?
Ciao a tutti, è un onore essere ospitata in questo canale. L’idea de “L’odore del male” è nata dalla mia esperienza personale: non sento bene gli odori. Questo può portare a diverse incomprensioni e mi sono detta: perché non scriverci un horror weird sopra? Oltretutto l’olfatto è un senso sottovalutato perché siamo una specie che si basa su vista e udito per vivere. Ho pensato che fosse perfetto esplorare il mondo da una partenza inusuale. È da qui è nata l’idea della ragazza con anosmia che possiede il bizzarro potere di sentire l’odore dell’anima delle persone.
Riguardo a una notizia fresca, è uscito il numero speciale di Parossismo – Dark Zine di Halloween con un racconto spin off de L’Odore Del Male. Ci sarà un altro personaggio, il vicino di casa della protagonista, con un altrettanto bizzarro potere sovrannaturale, il racconto si chiama La Torta Di Vincenzo.
Iniziamo parlando dei racconti, ne hai scritti diversi e dalle vibes variegate,
non si può che definirti una mente molto creativa.
Ho sempre scritto, ma solo da adulta sono riuscita a dare sfogo alla creatività. Prendo spunto spesso dalla realtà, come nel caso dall’olfatto, a volte perfino da frasi che ho sentito. Ovviamente ho dovuto “fare molta palestra” e continuo a farla. Mi piace sperimentare diversi generi, anche se preferisco scrivere horror, weird e fantasy.
Non solo racconti, però, anche autrice di libri, non posso che lasciarti carta
bianca per presentarceli.
Quello che ha avuto più successo è stato Mia, un horror molto “piccante”, è stato un esperimento ed è la storia che ha venduto di più. Poi ci sono i romanzi brevi La Fame Della Foresta, Aqruabuamelu – Gli uomini scorpione e Sirrus – Il custode celeste.
Inoltre appassionata lettrice e divulgatrice, Instagram, tiktok ma
anche blogger e youtuber. Insomma…
(Rido) Sì, mi piace stare sui social, anche se è molto stancante a volte. Instagram e Tik Tok li uso per promuovere le mie opere, il blog principalmente per promuovere quelle altrui e Youtube per affrontare diversi argomenti, soprattutto focus sul folklore.
Chi è Debora quando non è impegnata a scrivere o parlare di libri?
Sono una normale impiegata e studio lingue. Adoro ascoltare audio racconti accoccolata tra le coperte (è il mio asmr personale) e amo qualsiasi cosa assomigli a un gatto o a un drago. Sono un’accumulatrice compulsiva di libri e la mia casa un giorno esploderà di pagine.
Cosa consigli, in questo caso, a chi vuole parlare di libri e cultura?
Leggere molto, informarsi, e fare pratica nell’esposizione. Da una che a volte ha problemi a balbettare, posso dire che l’ultima parte è stata molto difficile per me quando riguardava l’esporre tramite live o video un determinato argomento.
Entrambe ora nella scuderia della Winter, quando e come hai conosciuto la ce?
È nato tutto per caso. Ho visto l’annuncio di Draupnir del Fantastico, ho proposto La Vigilia Dei Morti Viventi e mi hanno proposto un colloquio online. Il resto è storia.
Inizia ad esserci anche una penultima domanda di rito, però è davvero d'obbligo, anticipazioni su opere future?
Riguardo Winter Edizioni, ci saranno due opere ambientate in Scozia, una la scoprirete presto, e sarà molto bizzarra, con l’altra bisognerà aspettare un po’ e sarà particolarmente attenta al folklore locale. In cantiere c’è anche un weird romance senza peli sulla lingua e un dark fantasy non per deboli di stomaco. Per Scheletri Ebook uscirà lo spin off di Mia che sarà più horror e meno piccante. Poi c’è anche in cantiere per Delos Digital il seguito di Sirrush – Il Custode Celeste.
Di solito chiedo il libro preferito, in questo caso ne vorrei due, il titolo horror/weird preferito ed il fantasy preferito!
Mi Trovi spaesata, dato che il mio libro preferito va in base alle mie emozioni. Come horror consiglierei Gone To See The River Man di Kristopher Triana e per weird consiglierei l’antologia Un Buio Diverso di Luigi Musolino.
-SECONDA PARTE INTERVISTA 01/05/'25-
Anche l'intervista di Debora doveva decisamente venir ampliata!
Intanto, bentornata in Casa Sterne! Siamo passati dal leggere un tuo horror ad un fantasy folklorico, entrambi molto particolari e decisamente riconducibili alla tua penna!
Hai usato un avvenimento storico piuttosto importante, immagino ci sia un motivo.
Il tutto è nato dopo aver visto lo spettacolo di Paolini, conoscevo la tragedia del Vajont perché ho parenti veneti ma ho notato che poche persone della mia età o più giovani se ne ricordavano. Ho pensato che sarebbe stato interessante scrivere qualcosa dal punto di vista del “dopo” la strage.
Acque Oscure è, appunto, il tuo ultimo lavoro uscito per Winter Edizioni: cosa ti ha affascinata di più nell’ambientazione o nella tematica mentre scrivevi?
Più mi addentravo nel folklore e negli eventi storici, più scoprivo cose interessanti. Ad esempio, ho trovato ironico che la notte del 9 ottobre alla coppa dei mondiali c’erano le squadre di Spagna contro Scozia e vent’anni dopo, sempre in una partita della stessa importanza, si sono ritrovate le stesse fazioni a fronteggiarsi. Oppure il fatto che nel 1983 ci fu un’estate così torrida che in Scozia si raggiunsero i trenta gradi.
Riguardo agli eventi storici, fa rabbia che per lungo tempo il Vajont sia stato considerato un tabù, una tragedia che poteva essere evitata. La cosa inquietante è che la gente non è morta al primo impatto per l’acqua, ma per l’aria. Lo spostamento d’aria generato dall’anda è stata la prima forza devastatrice che ha mietuto vittime. Duecento metri d’acqua riversati a valle, la potenza di due bombe di Hiroshima.
Sebbene la memoria rischi di scomparire, abbiamo notizie tragiche riguardanti infrastrutture ignorate per avidità o indifferenza. È un tema attuale purtroppo.
La passione per il folklore che radici ha? E cosa ti ha ispirato ad
unire il folklore scozzese con quello italiano?
Fin da bambina ero piuttosto “golosa di fiabe”, poi mia madre mi ha dato il libro delle leggende della Lessinia dell’antropologo Attilio Benetti e mi si è aperto un mondo.
Qual è stata la sfida più grande affrontata durante la stesura di Acque Oscure?
Cercare di trattare argomenti delicati senza sfociare nell’irrispettoso o esagerato, oppure scrivere una storia d’amore che non percorresse i soliti cliché romantici.
Quando scrivi una nuova storia, parti dai personaggi, dalla trama o da un’immagine forte? E c'è per caso un rituale o un'abitudine, anche piccola, che ti accompagna durante la stesura?
Inizio da un high concept, poi dalla sinossi, brainstorming sul worldbuilding e successivamente inizio a scrivere la storia. Di solito quando inizio un incipit utilizzo un “hook”, un gancio che attiri subito il lettore. Può essere una frase oppure un’azione.
Torneremo per caso a seguire le vicende di Anna in Italia?
L’idea c’è di sicuro, magari potrebbe incontrare altri personaggi dello stesso universo. È un’ambientazione molto ampia, sia nel tempo che nello spazio.
Non dimentichiamo però la tua conoscenza in campo horror e non solo, il panorama editoriale italiano sta lentamente aprendo più spazio a horror e weird: che tipo di evoluzione vorresti vedere nel genere nei prossimi anni?
Mi piacerebbe che il panorama horror italiano non faccia il “timido” davanti alle storie estreme. Già l’horror è un settore piccolo e la sezione “hardcore” lo è ancora di più. CI sono poche realtà che pubblicano storie molto disturbanti e grafiche. Oppure anche ad aprirsi a settori che mescolano horror e sessualità. Siamo ancora molto pudici e conservatori a riguardo.
E a proposito di editoria, com'è stato lavorare ad Acque Oscure insieme alla Winter?
Mi sono trovata bene, è un ambiente molto collaborativo e seguono l’autore passo per passo.
Se potessi dare un consiglio alla “te” che ha pubblicato il primo racconto
o libro, cosa le diresti?
Devi fare tanta “palestra” ma in dieci anni migliorerai, non perdere la speranza, la scrittura ti ha aiutata, ti ha salvata, e continuerà a farlo.
Per non perdere alcun aggiornamento sulle pubblicazioni di Debora e le sue rubriche, consiglio il suo Linktree che è decisamente completo per non rischiare
di perdere nessun suo canale! Per recuperare "L'odore del Male" clicca qui,
invece per leggere "Acque Oscure" clicca qui.
Lasciate che la sua creatività vi trascini nel corso delle pagine, sicuramente
non resterete senza libri da leggere, in Casa Sterne non posso
che garantire per i due che ho letto personalmente, parola di Naia.

Commenti