Mini intervista a Taylor Blackfyre
- Naia Sterne
- 14 dic 2024
- Tempo di lettura: 4 min

Dietro a Taylor Blackfyre ci sono una coppia di umani e tre gatti, di recente trasferitisi a Varese. Hanno pubblicato racconti in diverse antologie, tra cui quelle di Esecranda, NeroPremio e 365 racconti gialli. Il loro romanzo sci-fi-Error Code 3 - ancora inedito - è stato finalista nell’edizione 2024 dei premi Odissea e Kipple. Succube del Fato è il loro terzo libro, il primo che pubblicano con questo nome.
Iniziamo subito da dove nasce l'idea di unirvi in uno pseudonimo?
C’è sempre una partecipazione più o meno diretta di entrambe le parti, anche quando il testo “appartiene” solo a una. Usando un nome condiviso possiamo tenere tutto unito e creare un corpus unico. È anche più comodo per la gestione dei social! Avrebbe potuto essere qualcosa come “Mario e Maria”, ma non ci abbiamo mai pensato, il nome singolo ci piaceva di più.
Trovandoci davanti a una scrittura a quattro mani è d'obbligo chiedervi come vi siate organizzat* per la stesura, il vostro metodo.
Senza spoilerare troppo - ci piace un po’ di mistero! - abbiamo “compiti” distinti e complementari e oggi come oggi ci risulterebbe davvero difficile scrivere un romanzo senza il supporto l’uno dell’altra.
La storia di Kriis e Wren di certo ancora non è conclusa, vi prego diteci che siete in stesura!
Noi consideriamo il romanzo autoconclusivo, nel senso che c’è molto spazio per continuare ma, come sai tu che l’hai letto, dovrà cambiare il motore principale della storia. Il libro non si chiude con un cliffhanger, ma naturalmente ci sono alcuni personaggi che potranno ancora incontrarsi e confrontarsi tra loro, domande che richiedono risposte, conti da saldare. Abbiamo molte idee per il seguito, stiamo delinenado la trama e potremmo iniziare presto a scrivere. Dobbiamo solo decidere se farlo subito o dare la priorità a un altro progetto.
"Succube del Fato" è certamente un volume che non si filtra, la violenza e la brutalità sono una costante e so che non è una scelta fatta giusto per, vi va di parlarne?
La prima scelta di worldbuilding che abbiamo fatto è stata che volevamo un universo realistico e da quello è seguito tutto il resto. Nel nostro mondo, moderno e civile, accadono di continuo cose irripetibili. Abbiamo letto molte testimonianze sulle violenze e gli abusi che subiscono i migranti nei loro viaggi o che si vivono nei paesi in guerra, per esempio, e, essendo anche appassionati di Storia, abbiamo studiato i resoconti di battaglie e assedi. La brutalità è una costante per il genere umano e non sarebbe stato possibile essere realistici nel raccontare di due giovani venduti come schiavi tacendo questo aspetto. Non ci interessava la violenza gratuita, ma il riuscire a rendere Erothya vivida e credibile. È un mondo medievaleggiante in cui la schiavitù è normale, così come lo è la prevaricazione e l’uso della forza. Nika, la succuba, è l’incarnazione stessa del male, ma alcuni personaggi umani sanno essere anche peggiori di lei.
Quali direste essere le influenze presenti nel volume, per dare un'idea delle sue sfumature.
Le influenze sono davvero tante, volevamo che ci fosse molto di quello che ci è sempre piaciuto leggere nei fantasy. Le Cronache di George R.R. Martin sono state importanti per costruire un mondo realistico, anche se il nostro romanzo ha forse più venature Sword and Sorcery che Epic. Kriis è - fisicamente - ispirato a Conan il barbaro e a Wulfgar, il compagno di Drizz’t nella saga di R.A. Salvatore, ma a livello psicologico si allontana molto da entrambi. Per certi aspetti, anche il ciclo di Dune è stato fonte di ispirazione.
Avete già altri progetti oltre a "I Canti di Wixenia"?
Ne abbiamo molti e di generi diversi, alcuni scalettati e pronti per essere iniziati, altri solo abbozzati. Il primo che ci piacerebbe completare, avendo scritto i primi due capitoli, è un fantasy molto diverso da questo, più grimdark e corale rispetto a Succube del Fato. Abbiamo anche un paio di libri finiti cui vorremmo trovare una casa. E prima o poi proveremo a scrivere un thriller.
Avete scritto anche dei racconti, vi va di parlarcene?
Ne abbiamo scritti parecchi, sono un rifugio per prendere fiato tra un romanzo e l’altro. Ci piacciono perché danno modo di provare vari generi: abbiamo scritto noir, horror, erotici, fantascienza e fantasy. Con un romanzo, mostri un mondo intero. Un racconto invece offre la possibilità di svelarne solo uno scorcio, di provare stili diversi, di testare un’idea che poi magari potrai rielaborare o anche di scrivere storie ambientate nello stesso universo dei romanzi e approfondirne il background.
Siete sempre stati dell'idea di pubblicare con ce?
Sì. Per quanto il self publishing abbia tante potenzialità, per farlo bene è necessario spendere molti soldi e preferiamo investire il nostro budget in altro, come corsi o schede di lettura da parte di professionisti che stimiamo. Inoltre, preferiamo che il nostro lavoro venga prima valutato da addetti ai lavori capaci di giudicarne la qualità. I rifiuti bruciano, è chiaro, ma selezioniamo con attenzione le CE cui rivolgerci e sarebbe sciocco da parte nostra ignorarne il riscontro.
Visto che siete in due possiamo cambiare la domanda di commiato, declinandola al plurale: i vostri libri preferiti?
Difficile scegliere, ma di sicuro non possiamo omettere Le cronache del ghiaccio e del fuoco, i libri di Terry Pratchett, Poe e Stephen King, la saga sull’antica Roma di Colleen McCullough. E questo tralasciando Asimov, Dune, Gayman… Ma dovendo scegliere un libro solo, forse Q di Luther Blissett (altro pseudonimo collegiale, di sicuro ci ha influenzati!)
In Casa Sterne speriamo di leggere nuovamente di Kriss e Wren e siamo davvero molto curiosi in merito al progetto grimdark! Per recuperare la recenqualcosa de "I Canti di Wixenia - Succube del Fato":
Taylor Backfyre per seguirli su ig e non perdervi nessuna novità, incluse le bellissime illustrazioni dei personaggi!
Acquista Succube del Fato sul sito della CE!
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