Intervista a Silvia Robutti
- Naia Sterne

- 27 giu
- Tempo di lettura: 5 min

A chi manca il SalTo? A me. Quindi eccoci a recuperare fra uno scatolo e l'altro le interviste che ho fatto incredibilmente in presenza presso lo Stand di I.D.E.A Immagina di Essere Altro giovedì 15 Maggio. Iniziamo quindi con un mese di interviste "remember Salone". Per queste interviste troverete (quasi per tutte) la registrazione video e la trascrizione di romanda e risposta (sintetizzata), sentitevi liberi di godervi l'intervista nel modo che preferite! Io consiglio i video, sono più divertenti!
Iniziamo con l'intervista a Silvia Robutti, autrice di Colonia. Classe 1984. Si laurea nel 2008 in medicina veterinaria e nel 2012 fonda Vetmobile, un servizio veterinario a domicilio. Nel 2012 vince il premio Odissea Fantasy con La maledizione della fiamma che, nello stesso anno, viene pubblicato dalla Delos Books e nel 2013 vince il Premio Italia. Nel 2018 pubblica con CIESSE edizioni il romanzo di fantascienza Aliénor che nel 2022 si aggiudica il secondo posto al Premio Cassiopea. Con Delos Digital, sono edite la raccolta di racconti fantasy Underlegend e quella fantascientifica Il Divoratore.
Ricordi il momento in cui Colonia ha iniziato a riempirti la testa?
Il Covid, pieno Covid, è un figlio del Covid. Anche se l'ho scritto dopo.
Seconda domanda, il War Building e la Trama sono molto caratteristici, quindi gradirei moltissimo se fossi tu stessa a presentarci il volume.
Mamma mia!
Te l'ho detto che non mi facevo amare, io avevo avvisato.
Sì, è vero, è vero. Allora, è ambientato su Colonia, che è un pianeta lontanissimo dalla Terra sia nello spazio più di tempo ed è un posto in realtà super accogliente, molto bello, caratterizzato da colori molto pallidi, opalescenti, da cose trasparenti, un posto molto bello. Molto bello e accogliente, però hanno un piccolo problema. Chiunque respiri l'aria atmosferica di questo pianeta contrae un parassita che hanno chiamato amorevolmente la bestia e che se non tenuto sotto controllo fa dei danni incredibili. Addirittura nello stadio terminale può uscire fuori dalle persone che l'hanno contratta in forma di questi tentacoli e fare delle robe terribili, sia alla persona che lo porta che agli altri. Quindi tutta la società è impostata sul controllo di questo parassita che avviene in realtà controllando le proprie emozioni perché il parassita è stimolato dalle emozioni che salgono oltre una certa soglia. Quindi tutti quanti su Polonia devono mantenere la soglia delle emozioni bassa.
Nella creazione di tutto ciò, hai messo mano a riferimenti storici, sociali o politici reali a parte il covid, ovviamente di cui abbiamo già parlato, che ti hanno permesso di dare credibilità e veridicità alla struttura del romanzo?
Allora, in realtà ho creato proprio una società molto lontana dalla nostra perché volevo parlare di un argomento molto preciso che sono le emozioni. È una società che ha degli enormi problemi con le emozioni che in realtà rispecchiano quelli che abbiamo noi, ovviamente in forma ridotta e mitigata, però io credo che la nostra società non sia molto amichevole e accogliente nei riguardi delle emozioni. Però la società colonica è molto molto distante da quella nostra, su alcune cose è molto meglio, su altri peggio.
Quali sono i temi centrali e soprattutto il messaggio che ti auguri che arrivi a leggere? Allora, il messaggio non so se lo posso dire, perché se no è un po' spoilerante
Niente spoiler.
L'argomento principale sono le emozioni e la gestione, la pericolosità delle emozioni e come noi proviamo a gestirle. Parla di questo, solo mia madre non l'aveva capito.
Allora, io, ad esempio, ho chiara un'immagine dove voglio arrivare.
Anche io.
Esatto, la domanda è, ce l'hai anche tu? Dicci qualcosa di questa immagine.
Non è un'immagine, è un suono. È una dei personaggi che urla "Rorrain!"
Ho scritto tutto il libro pensando a quel momento.
Rimanendo in tema scrittura, io ho questa curiosità, lo chiedo quasi a tutti gli autori e autrice che intervisto, tu hai una routine, cioè sei il tipo di scrittrice che deve seguire una routine o, non lo so, sei sull'auto che si inizia a scrivere sul biglietto dell'auto?
Io praticamente scrivo sempre, giusto adesso che sono distratta da te, ma nella mia testa un angolino che sta comunque trafficando nella cosa che sto scrivendo ora c'è.
Tornando invece ai contenuti, quante sono le cose che dobbiamo leggere fra le righe in percentuale? Un cento per cento?
Allora, ci sono non tante, però no, c'è giusto mia madre c'era arrivata. Quindi secondo me il messaggio non è sottile, ti prende a ceffoni. Il messaggio è un cazzottone.
Vista la tua esperienza con varie case editrici, cosa consigli a chi sta scegliendo la sua? Quali credi siano gli aspetti che un autore esordiente, non dovrebbe ignorare? Quali quegli aspetti su cui non dovrebbe togliere l'attenzione prima di firmare un contratto?
Non abbiate fretta, non abbiate fretta, io ho fatto una serie di cavolate, erano tutte dettate dalla fretta, ragionate con quello che fate, conoscete le persone con cui vi interfacciate e tutto quanto, ed è dura, è durissima, è molto difficile. Non è facile, poi diciamo l'editoria italiana è piena di trappole, ci sono un sacco di trappole all'italiana. E da quando ho iniziato io, che ero ormai dieci anni fa, perché il mio esordio è dieci anni fa, è cambiato tutto tantissimo, quindi si è ancora complicato ulteriormente.
Domanda tradizionale, perché da queste interviste si esce solo rispondendo a questa, qual è il tuo libro preferito?
No, vabbè, Elianto. L'ho riletto tipo un miliardo di volte, io in realtà leggo poco però io rileggo
Allora noi da Casa Storm in trasferta al Salone ci salutiamo, ti ringraziamo. Consigliamo a tutti di leggere Colonia.
E Elianto a questo punto.
Per non perdere nessuna novità su Silvia (ad esempio che ha vinto targa, premio e baciobacinobacetto al Premio Cassiopea!) non scordate di seguirla su Instagram, per recuperare invece Colonia, edito I.D.E.A. clicca qui!
Nel caso l'intervista ti abbia lasciato la curiosità, ti lascio comunque qui sotto la trama!
"C’è un parassita nell’aria di Colonia, gli abitanti del pianeta lo hanno chiamato la Bestia. Questa sconvolge le persone al punto da trasformarle in pericolosi ammassi di tentacoli neri, ma nessuno ne ha ben compreso il funzionamento. I coloni, nel tempo, hanno arginato il problema tramite la Legge della Trasparenza, secondo cui il governo spetta a chi riesce a mantenersi imperturbabile, costringendo il parassita a uno stato di quiescenza. La sicurezza è affidata ai Guardiani, persone Torbide ma in grado di gestire loro stesse e i Cani, coloro che cedono alla Bestia. Questa per Rorein, una Trasparente di Eden, non è però una soluzione. Facendosi aiutare dal Guardiano Quait, la ragazza mette in moto un metodo per sanare il pianeta. Ciò accade mentre Vall, un’esterna, cerca di impedire l’uccisione dello zio trasformatosi in Bestia, facendolo fuggire e dando inizio a una caccia al mostro senza precedenti, che destabilizza il sistema cittadino."



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