Mini Intervista a Robin Gale
- Naia Sterne

- 12 giu
- Tempo di lettura: 3 min

Robin Gale nasce a Monza il 9 luglio del 1988 da una famiglia operaia, è un autore fantasma, appassionato di narrativa horror e weird.
Ha cominciato a nutrire il suo interesse verso la scrittura in tenera età, cimentandosi in brevi racconti che emulavano lo stile del suo modello d’infanzia R.L. Stine, autore della serie per ragazzi “Goosebumps” (in Italia conosciuti come “Piccoli Brividi”).
Crescendo matura l’interesse verso autori di classici quali Conan Doyle e Stoker, avvicinandosi anche a scrittori da best seller come King e Crichton. Ha iniziato nel 2009 come creatore di brevi racconti e background per giochi di ruolo cartacei e play by chat prima di approdare nel panorama editoriale nel 2017 con il suo primo romanzo.
Eccentrico e riservato, oggi prosegue la scrittura di storie brevi e romanzi solo come hobby, alternando il suo passatempo a lavoro e famiglia.
Iniziamo dalle origini, come ti è venuta l’idea per questa storia?
Un giorno mi sono svegliato e ho pensato “sai che c’è? Scriviamo una storia giusto per passare il tempo con un nano come protagonista”. Così è nata la terra di Anthima e il Trollslayer, sulla base della mia esperienza nei giochi di ruolo e wargame vari.
Come ti approcci alla costruzione di mondi fantastici? Hai un metodo specifico o segui l’ispirazione mentre scrivi?
Non penso di aver avuto mai un metodo, in verità. Seguo l’istinto e il pensiero di come mi potrei muovere in una terra cerata appositamente per me. Poi si scarabocchia un pò qua e un pò là e si pensa a cosa la storia debba trattare per non essere troppo dispersivo o ampliare in modo esagerato la land.
In Casa Sterne abbiamo letto la tua penna anche in un racconto sempre per Winter edizione, quali differenze ci sono nel tuo approccio alla scrittura quando ti occupi di racconti e quando di un volume?
L’approccio è il medesimo, cambia solo il tempo che devo dedicarci per mettere insieme una storia convincente e che si regga in piedi. Con i volumi è più semplice perché ho a disposizione pagine e pagine per dare il giusto spazio a ogni aspetto della trama. Con i racconti è più complesso.
Raccontaci un po’ della tua esperienza nella creazione dei personaggi: in Trollslayer, chi è il personaggio che ti ha richiesto maggiore lavoro e perché?
Nessuno dei personaggi di Trollslayer ha richiesto chissà quale lavoro. La loro caratterizzazione è volutamente resa al minimo all’interno di una storia nata solo per strappare un sorriso e staccare il cervello. Forse Isla ha richiesto più tempo. Provateci voi a rendere credibile un nano femmina!
Si suol dire che ci sia sempre qualche elemento che arrivi dalla vita reale degli autori nelle loro opere, vale anche per Trollslayer?
Trollslayer è la caricatura tragicomica della mia avventura editoriale fino al mio arrivo in Winter. Aka: solo delusioni e ipocrisia. In particolare la figura del reggente Fogg è ispirata, in modo più grottesco, alla politica italiana di oggi.
Cosa ti emoziona di più nel rapporto con i lettori?
Se ne avessi uno te lo direi. Non ho mai avuto molti riscontri in tutti questi anni di attività ma, quelle poche volte che è accaduto, mi ha fatto sentire speciale. Sentire che il proprio lavoro viene apprezzato da perfetti sconosciuti è una bella sensazione. Forse è l’unico aspetto positivo di quest’avventura.
Se il tuo stile narrativo fosse una stagione, quale sarebbe e perché?
Autunno. Malinconico, decadente ma ancora pieno di mistero e fascino anche se, in cuor nostro, sappiamo che è destinato a durare poco prima dell’arrivo del gelido inverno.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Quale Robin Gale dobbiamo aspettarci, qualche novità dal Robin Gale che conosciamo o vedremo anche altri volti della tua scrittura?
Non ne ho, per ora. Ci sono un paio di uscite programmate in casa Winter e i miei 4 racconti pubblicati sul magazine della CE. Per il resto non ho intenzione di scrivere nient'altro, almeno fino a quando non sopraggiungeranno tempi migliori.
L'obolo per essere liberati da qui è sempre lo stesso: qual è il tuo libro preferito?
Ho sempre detto di essere nato nel periodo storico sbagliato e di sentirmi come un pesce fuor d’acqua nella società di oggi. Per cui resto legato ai classici senza tempo. Il mio libro preferito? “Il mastino dei Baskerville”.
Al momento Robin ha preso una pausa dai social, quindi per questa volta non troverete i link per non perdere le sue novità, se dovesse cambiare qualcosa vi aggiornerò con tempestività. Se volete recuperare l'autore potete acquistare qui "Trollslayer" e leggere il racconto che ha pubblicato nella raccolta "Draupnir del fantastico" che potete acquistare qui.



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