Recenqualcosa de "L'ultimo Ballo" di Mark Billingham
- Naia Sterne

- 9 set
- Tempo di lettura: 3 min

Editore: Fazi Editore
Vol. 1 di ?
Pagine: 357
Ho iniziato questo libro con la stessa curiosità con cui si guarda la pista da ballo prima di buttarsi dentro: avrei fatto la figura della vita o se sarei inciampata dopo due passi? Non sapevo bene cosa aspettarmi, ma ero pronta a farmi trascinare dal ritmo. E invece più che un valzer scattante mi sono ritrovata in una lenta mazurca ma non fraintendetemi, nel complesso mi sono divertita.
Il protagonista, Declan Miller, è il classico detective che divide i lettori: o lo trovi irresistibile oppure lo vorresti mettere in modalità silenziosa. Io ho fatto tutte e due le cose, spesso nello stesso capitolo. Il suo umorismo è una lama a doppio taglio: a volte tagliente e intelligente, a volte più vicino alla battuta da pub. Però — e qui sta la sorpresa — proprio questa giostra di battute e malinconia lo rende tridimensionale. Non è il solito poliziotto tormentato che gira per pagine con lo sguardo perso nel vuoto, è un uomo che cerca di reggere il peso del dolore con l’arma più spiazzante: il sarcasmo.
Quale dolore? Beh, la storia investigativa inizia quanto Declan torna a lavoro, si trovava infatti in congedo a seguito della morte della moglie, anch'essa agente ma nella divisione crimine organizzato. Il ritorno di Declan non è previsto, nessuno si aspetta il suo ritorno così presto e non fanno altro che dirgli che forse è troppo presto. E anche noi lettori ce lo chiediamo, considerando che parla con la moglie morta quando questa gli appare come un fantasma... La morte della moglie però, non è l'unico omicidio e, sicuramente, non è l'indagine di cui dobbiamo occuparci.
L'indagine con cui Declan dovrà tornare in pista ha ben due morti in un hotel e una serie di sospetti pittoreschi, fila abbastanza bene. Peccato che siano stati uccisi nello stesso modo in cui hanno ammazzato la moglie, un colpo in testa. Non è un rebus impossibile, ma tiene viva la curiosità fino all’ultima scena. Le vittime non potrebbero essere più diverse fra loro, una delle quali ben nota alla polizia e sicuramente ad Alex, la defunta moglie, Certo, ci sono fili lasciati appesi (la questione della moglie resta irrisolta), ma è evidentemente il classico trucco dell’autore: “se vuoi sapere di più, torna al prossimo libro”.
Altro punto forte: la partner, Sara Xiu. Seria, metodica, apparentemente immune all’ironia del collega. Il loro rapporto è un continuo scontro di stili, e proprio per questo funziona: due opposti che si sfidano a vicenda e finiscono col bilanciarsi. Non è la chimica più esplosiva mai letta, ma non si conoscono e il loro rapporta funziona perfettamente calcolando questo.
È evidente che, trattandosi di un giallo io non possa dire nulla sulla trama, posso dire che ci sono due cadaveri, in un albergo, come sono morti ma il resto? Assolutamente no, posso dirvi che il ballo appare spesso e in maniere a volte inaspettate. C'è un però, però. Per tutta la prima metà del libro mi sono chiesta quanto manca alla fine. Il che di prassi non è una cosa positiva, perché me lo chiedessi? Esattamente non saprei dire se fosse per lo stile, i cambi fra i personaggi o cosa, ma non mi stava prendendo. La seconda metà l'ho trovata decisamente migliore.
In definitiva, L’ultimo ballo non è perfetto — a volte inciampa, a volte prolunga troppo il giro — ma è un inizio di serie che ha carattere e personalità. Miller è un personaggio con potenziale, la cornice noir-britannica ha fascino, ma il mix di gag, malinconia e omicidi non sempre trova la giusta armonia. In vista di un secondo ballo, non so ancora se mi metterò in pista o se resterò seduta al tavolo con il bicchiere in mano.

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