Recenqualcosa di "The Book of Azrael" di Amber V. Nicole
- Naia Sterne

- 19 ago
- Tempo di lettura: 3 min

Editore: DeAgostini - Collana Booklover Approved
Vol. 1 di 7 (credo)
Pagine: 816
Ci sono libri che ti corteggiano piano e libri che ti rapiscono senza preavviso. The Book of Azrael non ti chiede neanche il permesso: ti afferra per il colletto, ad un certo punto, per poi trasportarti fra dei litigiosi e mostri con il senso dell'umorismo di un colpo di spada. poi ti molla lì, con il cuore che perde un battito e un sorriso colpevole. Anche se non hai capito proprio tutto tutto. E non hai amato proprio tutti tutti.
Tutto comincia con Dianna. Immortale, letale, elegantemente spietata. Secoli fa ha venduto la sua umanità al Signore Oscuro Kaden per salvare la sorella Gabby. Da allora, è diventata la sua arma personale: missioni sporche, sangue, e una regola semplice – niente sentimentalismi. Immaginatela in un vicolo buio, cappuccio calato, mentre pulisce la lama e mormora, con un mezzo sorriso: “Non era personale”. Non è proprio la tipica eroina tutta buoni sentimenti. Non combatte per la giustizia, non salva gattini sugli alberi: la sua bussola morale punta dritta a “Gabby viene prima di tutto” e il resto può anche bruciare.
"Sono al mondo da diversi millenni" la sua voce profonda risuonò dal fondo della folla "e sorprendermi è difficile. Eppure tu continui a riuscirci."
Tutto fila liscio (o quanto può filare liscio un’esistenza fatta di missioni omicide e potenzialmente suicide) finché non salta fuori il Libro di Azrael, un oggetto antico e pericoloso, capace di riscrivere le regole stesse dell’universo. Kaden lo vuole. E quando un essere del genere vuole qualcosa, di solito finisce male per tutti gli altri.
Poi arriva lui. Liam. O Samkiel. O “Sterminatore di Mondi” – perché i soprannomi delicati sono sopravvalutati. Un dio antico, potere che si sente nell’aria, sguardo che ti trapassa come se stesse misurando esattamente quanto fastidio gli dai. Se lo incontri per strada, cambi marciapiede. Se lo incontri in un vicolo… be’, non ci arrivi in fondo. Tragicamente bello e terribilmente chiuso in sé stesso, porta addosso secoli di cicatrici invisibili. È il tipo che entra in una stanza e l’aria cambia: più fredda, più tesa, come se stesse sempre un passo avanti a te… e non fosse sicuro di volerti lasciare recuperare.Lui e Dianna dovrebbero essere nemici. Non di quelli da “oh no, non ti invito al mio compleanno”, ma di quelli che se possono si fanno fuori all’istante. E invece, eccoli lì, fianco a fianco per una missione impossibile: impedire che il famigerato Libro di Azrael – un manufatto capace di riscrivere le leggi stesse dell’universo – cada nelle mani di Kaden.
Quello fu il momento in cui capii di aver commesso un enorme,
orribile errore. Una serie di immagini letali mi balenarono nella
mente mentre guardavo negli occhi di Liam. Lui non conosceva
il mio potere, non sapeva cosa vedessi, ma vedevo, vedevo eccome.
E da qui comincia il bello. Il loro rapporto è un tiro alla fune emotivo continuo. Il viaggio li porta attraverso regni popolati da divinità permalose e creature che non ti danno il tempo di chiedere il nome prima di provare a divorarti. Passano da strade illuminate da neon tremolanti a paesaggi che sembrano usciti da una leggenda perduta, il tutto mentre si lanciano battute acide come pugnali. Il loro legame è un equilibrio precario: una corda tesa che oscilla tra attrazione e odio, tra fidarsi e pugnalare alle spalle. E ogni volta che uno dei due salva l’altro, c’è quel mezzo secondo di esitazione in cui capisci che qualcosa si sta incrinando… e non è solo la corazza.
Il mondo creato da Amber V. Nicole è ricco ma mai pesante: i dettagli emergono mentre la storia si muove, senza pause didattiche. Si passa da città oscure piene di intrighi a paesaggi mitici dove la magia è tanto affascinante quanto mortale. Non c’è mai la sensazione di essere fermi: anche quando non si combatte, la tensione narrativa è alta, e il pericolo sembra sempre dietro l’angolo, pronto a saltare addosso a protagonisti e lettore insieme.
E poi c'è il finale. Ah, il finale: quel maledetto finale. Arrivi alle ultime pagine pensando di avere il tempo di respirare e invece ti ritrovi a precipitare in un cliffhanger che sa di tradimento. È uno di quei colpi bassi che ti lasciano seduto sul divano con lo sguardo perso. È crudele, sì, ma anche irresistibile, perché chiudi il libro e il primo pensiero è: “Ne voglio ancora. Adesso.”
In sintesi, The Book of Azrael è oscuro, sensuale e velenosamente divertente. È un viaggio tra due personaggi che non dovrebbero neanche guardarsi negli occhi e che invece si ritrovano a lottare, vivere e forse amare sullo stesso fronte. Un romanzo che ti fa ridere, trattenere il fiato e arrabbiare, tutto nello stesso capitolo. Un po’ come Liam e Dianna: impossibile da gestire, ma ancor di più da dimenticare.

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