Recenqualcosa di "The Player" di Felice Stevens
- Naia Sterne

- 13 set
- Tempo di lettura: 3 min

Editore: Triskell Edizioni
Autoconclusivo
Pagine: 320
C’era una volta un ex quarterback della NFL che, dopo un infortunio e la morte della madre, decide di tornare nella sua cittadina di provincia e accettare il posto come allenatore per allenare il liceo locale. Lo immaginiamo con il sorriso smagliante da pubblicità di dentifricio, i bicipiti luccicanti, il cuore grande così e il segreto sulla sua sessualità che si porta dietro da sempre. Questo è Keller Williams: l’uomo che vorresti come vicino di casa, coach motivazionale e forse anche come fidanzato (sì, ammettiamolo).
Peccato che ad aspettarlo non ci sia solo la squadra di football, ma anche Niall Harper, bibliotecario scolastico, divorziato, padre modello di uno degli allievi di Keller e... ex liceale bullizzato proprio da quei compagni di squadra con cui Keller condivideva spogliatoio e gloria. In altre parole: se Keller è il golden retriever della situazione, Niall è il gatto diffidente che soffia e scappa sotto il divano. Talmente diffidente da proiettare su Keller tutto l'astio verso i propri bulli, anche se Keller non è mai stato presente a nessun episodio di bullismo, Niall è certo che Keller sapesse e che se ne fosse fregato.
Keller e Niall sono immediatamente attratti l'uno dall'altro (dio, Niall lo era già al liceo, impossibile resistere alla star del football). La cosa migliore è che, visto che nessuno di loro ha fatto coming out, sono entrambi convinti che l'altro sia etero. Gli ingredienti per un disastro? Forse. La fortuna è dalla nostra unicamente perché Keller è particolarmente fastidioso e insistente. Prima occupa ogni energia per capire perché Niall lo odi così tanto e poi per diventare suo amico e, beh, esplorare quell'attrazione che ha idea potrebbe essere reciproca.
"Divertente, ma questa non è casa mia."
"Ho corso il rischio."
L'altro inarcò le sopracciglia. "Quindi mi hai rapito."
"Se portarti a bere qualcosa è un rapimento, allora sì; ma preferisco pensare che sia una cosa vantaggiosa per entrambi."
Niall. All’inizio sembra fatto apposta per risultare insopportabile: rancoroso, rigido, un po’ acido. Il classico amico che rovina la cena lamentandosi del servizio. Solo più avanti, grazie all’insistenza di Keller, si scioglie e diventa un’altra persona, cambia dal giorno alla notte. Carino, certo, ma la trasformazione, è troppo veloce, lascia il lettore un po’ perplesso: schizofrenia o risveglio?
L’idea di base funziona: il nerd ferito e il ragazzo popolare dal cuore d’oro, due adulti che si incontrano (anzi, si scontrano) vent’anni dopo e passano inizialmente dall'essere amici, raccoglitori di mele, complici, amanti. Perché qui non si parla semplicemente di dare una chance all'amore ma, soprattutto, alla fiducia, all'accettare sé stessi ed avere la vita felice che si è sempre e solo sognata, credendo non fosse possibile.
Il problema è che, tra le pagine, si passa da momenti adorabili a situazioni che ti fanno alzare un sopracciglio più in fretta che davanti a una scena di Beautiful. Tipo: Keller che distribuisce il suo numero di cellulare agli studenti, motivo nobile, sicuramente. Romantico nelle intenzioni, ma nella realtà? I genitori insorgono… ma solo dopo aver scoperto che il coach è gay. Tempismo perfetto, come sempre nelle commedie americane di provincia.
"Non mi servono le luci della ribalta quando posso condividere il buio
di una stanza con te e sentirmi al sicuro. Non mi serve più sognare:
conosco la realtà."
La chimica fra i due, esiste, anche se inizialmente sembra un po' “eh, vabbè, è bello, quindi mi piace”. Il che è realistico – chi non si è mai innamorato di un sorriso (di una serie di addominali) prima ancora di conoscere il carattere? – ma avrei voluto di più. Altro meh, il momento del coming out che di prassi è una delle mie parti preferite negli M/M, qui... arriva con un gesto teatrale: un bacio in pubblico, senza che colui che ha preso l'iniziativa abbia mai consultato l'altro. Eh no, non si fa così, mi eravate rimasti sul "abbiamo tutto il tempo del mondo, quando sarai pronto.." e sbam.
Beh, questo mi ha lasciata davvero basita.
Il risultato? Una lettura piacevole, con un ritmo che non annoia mai, personaggi secondari adorabili, e due protagonisti che – seppur non sempre coerenti – trovano il modo di conquistarti. Non è un capolavoro indimenticabile, è una di quelle storie che, a seconda dell’umore, può farti sospirare o sbuffare.

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