Recenqualcosa "The Shifters" di Julie A. Evans
- Naia Sterne
- 3 lug
- Tempo di lettura: 3 min

Editore: Winter Edizioni
Autoconclusivo (ma speriamo che no.)
Pagine: 630
Parliamo oggi di un dark academia psicologico dal forte sapore di mystery.
La protagonista, Chloe Chambers è accusata di aver ucciso la sorella acquisita, Freya. Un crimine efferato che l'ha lasciata sola, abbandonata da amici e famiglia. La incontriamo in viaggio verso Grandhaven un istituto pensato per giovani ragazzi problematici... va bene dai, un riformatorio.
I volantini del Grandhaven raccontano di un ambiente paradisiaco per questi giovani che troveranno fra le mura dell'istituto appoggio e guida in previsione del loro ritorno in società o dello svilupparsi della loro pena. Sappiamo tutti come sono i racconti, si? Ogni modo, che dicevo? Ah si, Chloe viene praticamente catapultata in questo istituto, mentre fa i conti con i ricordi, con le memorie della sua vita prima, durante e dopo Freya. Ma soprattutto, Chloe fa i conti con la solitudine e il senso di abbandono.
Forse era per questo che nemmeno a scuola avevo mai avuto degli
amici che si potessero definire tali: temevo che affezionarmi a qualcuno
avrebbe significato dargli la chiave d’accesso al mio cuore, insieme a
un tacito: “Fanne quello che vuoi.”
Chloe ha sempre vissuto con un padre amorevole, con il quale si sentiva parte di una squadra, una squadra che si è vista portare via dall'arrivo di Jenna e della figlia. La madre di Chloe è morta e il nuovo amore del padre, si è infilato fra loro come un piede di porco insieme alla figlia Freya, distruggendo equilibri e finendo per incrinare irrimediabilmente il rapporto fra loro. Tant'è che anche il padre di Chloe non sembrerebbe tanto certo dell'innocenza della figlia che di fatti non parla con lui da quando è stata accusata e prelevata in attesa di giudizio. Il padre non ha scelto di tenerla a casa, facendola sentire al sicuro e capita, no, ha accettato di mandarla a Grandhaven.
La paura di esporre il nucleo più fragile di me stessa, di consegnarlo nelle mani di qualcuno, dandogli piena fiducia, mi aveva resa una fortezza
inespugnabile, anche se ciò significava essere prigioniera delle mie stesse mura. La solitudine era il prezzo da pagare per quella
sicurezza illusoria, tuttavia era un costo che avevo sempre accettato senza esitazioni. Meglio soli che vulnerabili.
Il Grandhaven è un paradiso? No, sicuramente Chloe non si sente in paradiso con le divise della taglia sbagliata, le compagne di stanza con ogni stranezza immaginabile, il resto dei ragazzi nemmeno a parlarne.... Il Grandhaven sembra più un inferno nel quale fare i conti con le proprie emozioni e con coloro che ci circondano. Il Grandhaven è però, soprattutto, il vaso di Pandora per Chloe. Lo diventa nell'esatto momento in cui trova un diario che nasconde in sé miriadi di mondi, insieme ai segreti dello shifting. Di chi era il diario? Perché è proprio Chloe ad averlo trovato? Perché il Grandhaven sembra costruito su un'impalcatura di segreti che sembrano convergere proprio in quelle pagine? E se in quelle pagine non ci fossero solo i segreti del riform-coff dell'istituto?
Julie ci trascina in una narrazione composta da una cipolla di misteri (avete presente gli strati nelle cipolle, si?), che quando vengono tagliati ci offuscano gli occhi (perché le cipolle fanno piangere, pure questa crea patine di lacrime). Avremmo potuto arrivare preparati al finale? Sinceramente, non lo so. Forse le tinte dell'altro istututo (quale? Oh beh, shifta e scoprilo.), forse la perseveranza di Allison nel consigliare avrebbe potuto essere presa sul serio, forse trovare risposte per i cadaveri non era l'idea del secolo, forse una realtà era sufficiente e due sono troppo poco. Forse Julie dovrebbe costruirsi un bunker.
“Sai, Chloe, non credo tu abbia chiaro quanto la tua presenza
qui sia fondamentale per me.” continuò, facendo un altro
passo nella mia direzione. “D’altro canto, non credo di aver
mai fatto nulla per indurti a capirlo, prima d’ora. Quando
mi guardi è come se io tornassi ad esistere.”
"Naia ma non ci hai detto nulla." In verità ho detto fin troppo.
Consigliato a coloro che amano i dark academia, i personaggi ben caratterizzati e l'incertezza della realtà, è infatti perfetto per evaderla. E quando crederete di aver trovato la verità, ricredetevi.

Acquista qui.
Comments